27/04/2023

SUPERIORI / 2 - IL DIBATTITO IN CONSIGLIO COMUNALE

Gli interventi dei consiglieri dopo la trasformazione in interpellanza dell’interrogazione sugli esuberi nelle iscrizioni

L’interrogazione sugli esuberi nelle iscrizioni alle scuole superiori modenesi presentata da Federica Di Padova (Pd) e sottoscritta anche da Katia Parisi (Modena civica), alla quale ha risposto l’assessora all’Istruzione Grazia Baracchi, è stata trasformata in interpellanza su richiesta di Giovanni Bertoldi (Lega Modena).

Il consigliere ha affermato che “bisogna fare il possibile per rispettare desideri e inclinazioni degli studenti. Il Comune, quindi, deve continuare a mettere a disposizione gli spazi e a dialogare con le istituzioni scolastiche per trovare soluzioni flessibili”. È anche necessario, ha proseguito, concentrare l’attenzione sugli alunni con problemi di apprendimento, “sui quali Modena ha numeri importanti e dovremmo capire perché. Una situazione che ha bisogno di classi meno numerose o di un maggior numero di insegnanti”. Secondo Barbara Moretti, “al netto del problema degli organici inadeguati alle richieste e alla complessità dei bisogni educativi, il Comune dovrebbe farsi tramite tra famiglie e scuole per non far passare il concetto che la fortuna sia determinante rispetto alla possibilità di seguire le proprie aspirazioni. E anche il criterio dei voti della seconda media mi sembra opinabile”.

Per il Pd, Irene Guadagnini, dopo aver ricordato che l’amministrazione comunale non ha competenze specifiche sulla scuola superiore, ha detto che da tempo “la scelta della scuola superiore si è trasformata in un problema enorme per ragazzi e famiglie. È importante che il Comune metta a disposizione gli spazi, ma il problema vero sono gli insegnanti: ci sono oltre trecento iscritti in più rispetto all’anno scorso e un aumento di soli sette insegnanti. Andrebbe anche ridotto – ha aggiunto – il tetto massimo di studenti per classe”.

Secondo Katia Parisi (Modena civica) “è grave e non educativo impedire a dei ragazzini di inseguire i propri sogni perché in seconda media non avevano la media dell’otto. La scelta della scuola superiore dovrebbe essere il più consapevole possibile e frutto di un confronto tra scuola, famiglia e ragazzo, ed essere basato sulle sue attitudini. Sostituire questo percorso con criteri adottati dalle singole scuole non fa onore al nostro sistema scolastico”. Ricordando che diverse associazioni stanno raccogliendo dati per tutelare le famiglie (“dati che le scuole faticano a fornire”), la consigliera ha concluso sottolineando che “l’amministrazione sta dando il suo fattivo contributo pur non avendo competenze dirette e che tutti i soggetti interessati dovrebbero impegnarsi per evitare che alle prossime iscrizioni il problema si ripeta”.

Per Europa verde-Verdi, Paola Aime ha ribadito che “gli insegnanti sono pochi e le classi troppo numerose: attuare processi educativi profondi è quasi impossibile”. Per la consigliera, il “marketing” connesso all’autonomia scolastica può indurre i ragazzi a scelte che non incrociano la loro reale vocazione: “Serve, invece, tornare all’orientamento scolastico con più operatori competenti e specializzati per fare i colloqui con ragazzi e famiglie e non limitarsi a dare informazioni sulle scuole.

In replica, la consigliera Di Padova ha affermato che le iscrizioni in esubero afferiscono ai tagli del personale scolastico e alla questione complessa dell’orientamento. Secondo la consigliera negli ultimi anni sono nati nuovi indirizzi che hanno avuto molto successo “ma non è detto che in futuro abbiano lo stesso appeal. E nel frattempo, sono stati dimenticati i professionali e anche i tecnici che una volta erano il nostro fiore all’occhiello e che risponderebbero meglio dei licei a molte esigenze”. La consigliera ha sottolineato, quindi, che “l’orientamento è il primo strumento per combattere la dispersione scolastica, anche se le scelte fatte a tredici anni a volte dipendono da fattori che non sono solo le aspirazioni”. Di Padova ha concluso invitando il Consiglio intero ad agire sul Governo per invertire il trend dei tagli alla scuola pubblica.

Azioni sul documento